Da Mompracem a Sarawak (terza parte)

A mezzodì furono segnalate a babordo le Romades, gruppo d’isole situate a quaranta miglia dalla costa del Borneo, abitate per la maggior parte da pirati che se la intendevano a meraviglia con quelli di Mompracem. Alcuniprahos , anzi, raggiunsero laPerla di Labuan , augurando all’equipaggio e al suo capitano buona preda.
 Qualche vela lontana, un brigantino e alcune giunche cinesi di forme pesanti e barocche, furono segnalati durante il giorno, ma la Tigre della Malesia, che temeva di arrivare dopo l’Helgolande non voleva esporre i suoi uomini in un combattimento inutile, non si curò di quei navigli.
 All’indomani, ai primi albori, fu segnalata Whale, isola considerevole, lontana centodieci miglia da Mompracem, cinta da scogliere innumerevoli che rendono oltremodo pericoloso l’approdo. Una cannoniera con bandiera olandese, che esplorava la costa cercando senza dubbio qualche legno corsaro, appena ebbe scorta laPerla di Labuan prese il largo a tutto vapore; il suo ponte, in un baleno, si coprì di marinai armati di carabine di lunga portata e gli artiglieri smascherarono a tribordo un grosso cannone.
 – Aoh! – esclamò Yanez, avvicinandosi a Sandokan che guardava con occhio tranquillo la cannoniera. – Fratellino mio, quella bestia là ha fiutato qualcosa, perché pare che si prepari a darci la caccia.
 – Non crederlo – rispose la Tigre. – Si accontenterà di seguirci.
 – Non mi va troppo a sangue essere seguito da una cannoniera.
 – Hai paura?
 – No, fratello mio. Ma se quella cannoniera ci seguisse fino a Sarawak?
 – Perché vuoi che ci segua a Sarawak? Se ha un sospetto ci darà battaglia e noi la coleremo a picco.
 – Diffida, fratello. Mi si disse che James Brooke ha una buona flottiglia, che cambia assai spesso bandiera ed apparenza per dar la caccia ai pirati.
 – Le conosco le astuzie di quel lupo di mare. So che talvolta, per attirare i pirati, disalbera la sua nave, ilRealista , per mitragliarli appena giunti a tiro.
 – È vero, Sandokan, che quel diavolo d’uomo ha sterminato quanti pirati battevano le coste di Sarawak?
 – È vero, Yanez. Col suo piccoloschooner , ilRealista , purgò le coste di mezzo Borneo, distruggendo tutti iprahos , incendiando i villaggi, cannoneggiando le fortezze. Quell’uomo ha del sangue nelle vene, non tanto però quanto ne hanno i pirati di Mompracem. Tremi il giorno in cui i miei tigrotti approderanno sulle sue terre.
 – Vuoi misurarti con lui?
 – Lo spero. La Tigre darà allo sterminatore dei pirati un colpo terribile, forse il colpo di grazia.
 – Aho! – esclamò il portoghese.
 – Cos’hai?
 – Guarda la cannoniera, Sandokan. C’invita a mostrare la nostra bandiera.
 – Non sarà certo la mia, quella che mostrerò.
 – Quale allora? – chiese Yanez.
 – Ehi, Kai-Malù, mostra a quei curiosi una bandiera inglese, olandese o portoghese.
 Pochi istanti dopo, una bandiera portoghese sventolava a poppa delpraho .
 La cannoniera, soddisfatta, prese quasi subito il largo, non già verso l’isola Whale, che si scorgeva ancora all’orizzonte, ma verso il sud.
 Quella rotta fece aggrottare le ciglia alla Tigre della Malesia e al suo compagno.
 – Uhm! – fece il portoghese. – C’è sotto qualche cosa.
 – Lo so, fratello.
 – Quella cannoniera si dirige verso Sarawak, ne sono certo, certissimo. Appena fuori di vista modificherà la sua rotta.
 – Gli uomini che la montano sono furbi. Hanno fiutato in noi dei pirati.
 – Che cosa farai?
 – Nulla per ora. Quella cannoniera, oggi, cammina più di noi.
 – Che vada ad aspettarci a Sarawak?
 – È probabile.
 – Ci tenderà forse un agguato alla foce del fiume, con la flotta di Brooke.
 – Daremo battaglia.
 – Non abbiamo che otto cannoni, Sandokan.
 – Noi, ma l’Helgolandne avrà più di noi. Lo vedrai, portoghese, ci divertiremo.
 Per due giorni laPerla di Labuan navigò alla distanza di una trentina di miglia dalla costa del Borneo, segnalata dalla cima del monte Patau, gigantesco cono coperto di superbe foreste che si eleva a 1880 piedi sul livello del mare.

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