Manciadi (seconda parte)

Ben presto s'avvidero che l'oggetto nero che andava alla riva era il tronco di un albero, a cui era aggrappato un uomo. In pochi istanti lo raggiunsero allungando le mani al naufrago, che le afferrò colla forza della disperazione. - Salvatemi!... - balbettò egli ancora una volta, lasciandosi … [Per saperne di più...]

Manciadi (prima parte)

Ad oriente cominciava ad albeggiare, quando il canotto giunse alle sponde della jungla nera. Nulla di nuovo pareva che fosse accaduto. La capanna si rizzava ancora fra i canneti sormontata da una dozzina di giganteschi arghilah immobili sulle loro lunghe gambe giallastre, e la tigre, la fedele … [Per saperne di più...]

Una notte terribile (seconda parte)

S'affrettò a raggiungere il padrone ed a liberarlo dalle erbe che lo coprivano. - Silenzio, - diss'egli, ponendogli un dito sulle labbra. - Se ci ode, siamo irremissibilmente perduti. Ma Tremal-Naik, in preda al delirio, agitava pazzamente le braccia e dalle labbra gli uscivano parole … [Per saperne di più...]

Una notte terribile (prima parte)

Tremal-Naik, al ruggito di guerra del felino, si era subitamente svegliato, facendo un brusco movimento, come se cercasse il suo fedele coltellaccio. Il moribondo s'era rianimato come il soldato che ode lo squillo di tromba che dà il segnale della mischia. - Kammamuri? - articolò con uno sforzo … [Per saperne di più...]

Kammamuri (seconda parte)

Attraversò il bosco di cocchi perdendo parecchie ore e quantunque la notte fosse abbastanza inoltrata, rientrò nella jungla piegando verso il sud e continuò a marciare così fino a mezzanotte, fermandosi di quando in quando ad esaminare il terreno colla speranza di trovare qualche traccia del … [Per saperne di più...]

Kammamuri (prima parte)

Kammamuri, dopo l'avvenuta separazione, aveva preso la via che conduceva al fiume, cercando di seguire le traccie dell'indiano che lo precedeva. Però, bisogna dirlo, il bravo maharatto si allontanava dal suo padrone a malincuore, e quasi con rimorso. Egli, con ragione, temeva che Tremal-Naik … [Per saperne di più...]

La “vergine della pagoda” (quarta parte)

La giornata passò con una lentezza spaventevole per l'indiano, condannato ad una immobilità quasi assoluta e ad un digiuno forzato. Le ombre della notte a poco a poco invero i più oscuri recessi della pagoda, poi s'alzarono gradatamente verso la cupola: alle nove l'oscurità era così profonda, da … [Per saperne di più...]

La “vergine della pagoda” (terza parte)

Uscita dalla pagoda, Ada, ancora commossa, col volto ancor bagnato di lagrime, ma gli occhi sfavillanti di fierezza, era entrata in un piccolo salotto coperto da stuoie dipinte e decorato da mostruose divinità, poco dissimili da quelle di già descritte. Il serpente dalla testa di donna, la statua di … [Per saperne di più...]

La “vergine della pagoda” (seconda parte)

Passarono alcune ore senza che rumore alcuno turbasse il funebre silenzio che regnava in quel luogo; lassù, verso l'apertura, il cielo cominciava a rischiararsi e gli astri ad impallidire sotto i primi albori. Tremal-Naik, immobile, cogli occhi bene aperti e gli orecchi tesi, aspettava sempre con … [Per saperne di più...]

La “vergine della pagoda” (prima parte)

  Quella pagoda, del più puro stile indiano, era la più bella che Tremal-Naik avesse veduto nelle "Sunderbunds". Costruita tutta in granito bigio era alta più che sessanta piedi, con una base larga quanto due terzi dell'altezza, contornata da stupendi colonnati, scolpiti con quella valentìa … [Per saperne di più...]